July 6, 1998
COMUNE DI FIRENZE
CONSIGLIO COMUNALE
Mozione n. 354 approvata dal Consiglio Comunale
nella seduta del 6 luglio 1998
"Per esprimere solidarietà al Popolo Armeno"
IL CONSIGLIO COMUNALE
CONSIDERATO l'appello proposo dall'Associazione "Amici dell'Armenia", teso a chiedere al Governo Italiano di riconoscere, attraverso un atto ufficiale, il genocidio del Popolo Armeno perpetrato dallo Stato Turco a partire dal 1915;
RICORDATO che quest'anno ricorre l'83° anniversario dell'inizio dello sterminio del Popolo Armeno ad opera dei militari Turchi e che tale crimine, perpetrato fino al 1922 con un milione e mezzo di morti, è stato riconosciuto come "genocidio" dalla Sottocommissione per i diritti umani dell'ONU nel 1985 e 1986, dal Parlamento Europeo nel 1987 e dalle risoluzioni di numerosi Parlamenti;
CONSIDERATO che il Governo Turco ancora non ha proceduto al riconoscimento di questa grave responsabilità storica, attestata e dimostrata da precisi documenti e testimonianze;
RILEVATO che il genocidio è il piö feroce e disumano tra i crimini in quanto tende alla eliminazione di tutto un popolo, della sua cultura e della sua storia;
PRESO ATTO che il riconoscimento del genocidio armeno può aiutare a risolvere molte delle tensioni attualmente esistenti nella zona dela Caucaso;
RITIENE
che la Turchia, al fine di poter entrare a pieno titolo nella Unione Europea, debba riconoscere la responsabilità per tale genocidio insieme con l'impegno piö generale al rispetto dei diritti umani e che il riconoscimento del crimine commesso rappresenti non solo un atto dovuto, ma anche una scelta importante nell'interesse dello stesso popolo Turco, che potrà così liberarsi da un insopportabile peso morale;
CHEDE al Governo Italiano
di riconoscere il Genocidio degli Armeni sulla base delle risoluzioni già assunte dall'ONU, dal Parlamento Europeo, dal Congresso degli Stati Uniti d'America e da numerose Nazioni di tutto il mondo;
ESPRIME
La propria solidarietà al Popolo Armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili.
Palazzo Vecchio, 6 luglio 1998